Sceneggiatura all’italiana
di Lucia Cassarà
Dott.ssa Magistrale in Cinema, Televisione
e Produzione multimediale
Dott.ssa Magistrale in Pianoforte
Chi crede che si possa scrivere per il cinema (e sono molti) senza conoscere la tecnica della scrittura cinematografica si sbaglia. La tecnica assiste e sostiene la fantasia e l’ispirazione
Age - Scriviamo un film
Quando si pensa ai grandi nomi della storia del cinema italiano, spesso si ricordano grandi registi come Monicelli, Risi, Germi, Comencini, o famosi attori come Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, ma bisogna ricordare che dietro le loro battute e i ruoli più noti si nascondono grandi scrittori che per la maggior parte degli spettatori tendono a rimanere dei soliti ignoti.
“L’autore di una sceneggiatura - scriveva Age - è come il guardiano del faro: tutti vedono il faro, ma nessuno vede lui”.
Agenore Incrocci e Furio Scarpelli, in arte Age&Scarpelli, sono stati due grandi sceneggiatori che hanno accompagnato l’Italia dal dopoguerra al boom economico, raccontandone sogni, miserie e contraddizioni con ironia e umanità.
Prima di lavorare nel mondo del cinema, Furio Scarpelli si dedicò alla scrittura satirica e umoristica, frequentando redazioni caotiche, caffè fumosi e trattorie della Roma del dopoguerra. Nato nel 1919, la sua biografia si colloca generazionalmente accanto a figure fondamentali della cinematografia italiana come De Laurentiis, Fellini, Sordi, Zavattini, Cecchi D’Amico e tanti altri. Si formò culturalmente durante il Ventennio fascista, vivendo da giovane adulto la drammatica transizione della guerra. Questo contesto storico influenzò profondamente il suo sguardo ironico e critico che divenne caratteristica distintiva della sua scrittura.
Agenore Incrocci, nato anche lui nello stesso anno di Scarpelli, da giovanissimo lavorò come giornalista radiofonico e collaborò con riviste umoristiche e teatrali. Intraprese gli studi in Giurisprudenza, che però non portò a termine. Durante la Seconda guerra mondiale fu arruolato e inviato in Francia; arrestato dai tedeschi, riuscì a fuggire nel 1944 e si unì alle truppe statunitensi. Tornato in Italia dopo la Liberazione, riprese l’attività radiofonica e tornò a scrivere per il teatro e la stampa satirica.
I due scrittori si conobbero presso la redazione della rivista satirica Marc’Aurelio, vero e proprio laboratorio creativo che avrebbe formato numerosi protagonisti del futuro cinema italiano, grazie al contributo di Sergio Amidei. La rivista fondata da Vito De Bellis nel 1931, fu un giornale satirico che, tra chiusure, riaperture e censure, soprattutto durante il fascismo, formò generazioni di giovani artisti del cinema italiano come lo stesso Fellini. Il clima della redazione del Marc’Aurelio è stato rievocato da Ettore Scola nel 2013 nel film Che strano chiamarsi Federico (omaggio di Scola a Federico Fellini) testimonianza di un ambiente culturale che contribuì in modo determinante alla nascita della commedia all’italiana. Quel metodo di scrittura collettiva e artigianale, come sottolineava lo stesso Scola, fu alla base del successo del genere e rappresenta oggi un modello in gran parte scomparso.
La testata chiuse nel 1958, a causa della diffusione della televisione, ma la sua influenza continuò a farsi sentire nel cinema italiano.
È con il sodalizio artistico tra Mario Monicelli, Age e Scarpelli che la commedia italiana compie un salto di qualità, evolvendosi in una forma più complessa, stratificata e profondamente legata alla realtà sociale del Paese. I soliti ignoti del 1958, scritto da Monicelli insieme a Age, Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico, segna l’inizio di questo nuovo corso e si impone come caso esemplare e fondativo della cosiddetta commedia all’italiana.
“Rubare è roba per gente seria, mica per gente come voi!
Voi, al massimo potete andare a lavorare”
(Tiberio, interpretato nel film da Marcello Mastroianni)
In un Paese ancora segnato dalle fatiche della ricostruzione e attraversato da tensioni sociali latenti, il film si impone come opera di svolta, capace di portare la farsa neorealista verso una narrazione più amara, complessa e stratificata. La pellicola propone un ritratto corale e disilluso dell’Italia popolare, scegliendo come protagonisti figure marginali e sgangherate, pugili falliti, madri carcerate, ladri improvvisati, interpretati da un cast che va da Gassman a Mastroianni, da Totò a Pisacane. Ambientato nelle borgate romane, il film adotta uno sguardo "dal basso", con un linguaggio che alterna registri comici e tragici, riflettendo così le contraddizioni di un’Italia sospesa tra miseria e modernizzazione. La sceneggiatura, premiata con il Nastro d’Argento, innesta sulla struttura del caper movie americano una critica sociale, ironica e affilata: il colpo al Monte di Pietà fallisce goffamente, ma dietro quella goffaggine si intravede l’allegoria di un Paese che fatica a trovare la propria strada verso il benessere.
Il genere di Age&Scarpelli richiede una definizione più rigorosa rispetto a etichette generiche. La commedia all’italiana ha tratti specifici ben distinti: i protagonisti sono spesso uomini borghesi di mezza età, al centro di crisi personali che vengono trattate non tanto in chiave intimista, quanto come riflesso di tensioni e trasformazioni sociali. L’aspetto sentimentale ed erotico è spesso marginale, mentre a prevalere è una visione critica e disincantata della società contemporanea. Rispetto alla farsa o alla comicità tradizionale, la commedia all’italiana si fonda su un realismo, nel quale la sceneggiatura assume un ruolo centrale e strutturante. Le trame si sviluppano spesso secondo parabole che, anziché risolversi in un lieto fine, possono condurre a esiti tragici o amaramente ironici.
La cifra stilistica e ideologica degli autori si inserisce all’interno di un orizzonte riformista, condiviso da molti protagonisti del cinema italiano del dopoguerra, molti dei quali (Monicelli e Comencini) provenienti da un’area culturale socialista. La commedia all’italiana è, in questo senso, un prodotto diretto del boom economico: da un lato ne interpreta l’entusiasmo modernizzatore, dall’altro lo sottopone a una critica corrosiva, operata non da moralisti rigidi, ma da osservatori acuti, talvolta gaudenti e libertari.
Se Cesare Pavese riconosceva in Vittorio De Sica il più autentico narratore dell’Italia del secondo dopoguerra, è legittimo pensare ad Age e Scarpelli come veri e propri scrittori di un’Italia per immagini: dalle lotte operaie dei primi del Novecento alla Grande Guerra, dall’ascesa del fascismo all’8 settembre 1943. Si configurano, dunque, non solo come narratori del presente, ma anche come cronisti del passato, lettori delle contraddizioni della modernità alla luce del cosiddetto “miracolo economico”. Un’opera come L’armata Brancaleone del 1966 rappresenta un romanzo storico del secondo Novecento, e al contempo una delle più riuscite invenzioni linguistiche della cultura italiana contemporanea.
La collaborazione tra i due sceneggiatori va dalla fine degli anni Quaranta con titoli come Totò cerca casa (1949), Totò cerca moglie (1950), Il vedovo allegro (1950), per poi estendersi agli esordi della sperimentazione cromatica nel cinema nazionale, come testimonia Totò a colori (1952), uno dei primi film italiani girati a colori, realizzato con il sistema Ferraniacolor. (A causa della scarsa sensibilità della pellicola, appena 6 ASA, le riprese richiesero un’intensa illuminazione, tanto da rendere il set fisicamente insostenibile: si racconta che Totò stesso svenne più volte durante le riprese). Il sodalizio prosegue poi attraverso diverse stagioni del cinema italiano, dalla collaborazione con Alessandro Blasetti in Tempi nostri (1954), a quella con Luigi Comencini in A cavallo della tigre (1961), da Mario Soldati con I tre corsari (1952), fino all’incontro con Sergio Leone nel contesto dello spaghetti western, con la pellicola Il buono, il brutto, il cattivo (1967). La parabola creativa del duo si concluse idealmente nei primi anni Ottanta con due opere di Ettore Scola, C’eravamo tanto amati e La terrazza, in cui la riflessione sulla storia e sull’identità collettiva assume toni più disillusi: l’elegia cede progressivamente al sarcasmo, la dimensione storica si comprime in un presente opaco e claustrofobico, mentre l’osservazione sociale si trasforma in un’amara autoanalisi generazionale. La terrazza si dimostra anche come un’acuta e tragica riflessione sulla commedia, da intendere nel suo senso più alto e assoluto. “A cosa porta l’affanno del ridere?” si chiede il personaggio Enrico, sceneggiatore in crisi interpretato da Jean-Louis Trintignant. La linearità del racconto si frammenta, restituendo la difficoltà di distinguere tra passato e presente, e di intuire una direzione condivisa nel mutamento della società italiana.
Da quel momento in poi Scarpelli firmò le sceneggiature senza Age, come nel caso de La famiglia, (1987).
Durante la carriera dei due scrittori non mancarono episodi curiosi, come il tentativo fallimentare di collaborare con Alfred Hitchcock: un incontro surreale tra i due sceneggiatori italiani e il maestro del brivido, compromesso da incomprensioni linguistiche e culturali che impedirono qualunque forma di intesa creativa.
Per Furio Scarpelli, l’insegnamento ai più giovani passava attraverso la pratica, l’esperienza concreta del fare. Agenore Incrocci, invece, riteneva imprescindibile partire dalla teoria. L’attenzione di quest’ultimo per la formazione dei più giovani denotava una grande apertura e magnanimità e speranza. Basti pensare che mentre Mario Monicelli attaccava duramente Ecce Bombo di Nanni Moretti, Age vi prendeva parte in veste di attore, interpretando il professore durante l’esame di maturità, con le sue battute sarcastiche “il collega si è già levato la giacca, io posso levarmi la cravatta!” oppure “ e quindi che cos’è questa cosa del mal governo democristiano?” incalzando il candidato per niente preparato, ma che bisognava mettere a proprio agio a tutti i costi, sottolineando il paradosso della scuola italiana che da rigida istituzione si stava trasformando in buffa pagliacciata.
Nel suo manuale di sceneggiatura Scriviamo un film Age scriveva a proposito dell’atto creativo di un film: “si comincia parlando. Parliamo, parliamo, diciamo cose (in gergo: ‘diciamo stronzate’). Parliamo perché non dobbiamo essere soli con noi, davanti a noi stessi. Scioriniamo, affastelliamo, mettiamo a confronto. Certo, capita anche che arrivi uno che dice ‘Io avrei un’idea’. Bene, che la dica”. Ed è proprio qui che si scorge il grande scrittore: nella capacità di restituire, con pochi tocchi, l’atmosfera viva di una stanza in cui si lavora a una sceneggiatura – Age e Scarpelli attorno a un tavolo, tra penne, macchine da scrivere, discussioni accese, idee che nascono, si accavallano o si infrangono contro i vincoli della produzione.
“Non ci sono aneddoti personali in queste pagine. Eppure, c’è la vita intera: quella di un mestiere, di un’epoca, di un’arte condivisa e costruita giorno per giorno, parola per parola […] è un bel lavoro, il nostro. Che pochi insegnano e che molti credono di poter insegnare. Abbiamo, e avremo, sempre a che fare con dei giudici. Spesso dovremo far ricorso al «patteggiamento». Goethe diceva: «Lo scrivere è un ozio affaccendato». È così? Sempre nuove esigenze, proposte, indirizzi, necessità e, soprattutto, nuovi mezzi e invenzioni ci incalzano. Ma per separare due fogli di un libro il modo più spiccio è ancora quello di soffiarci su”.
Filmografia di Age&Scarpelli
1949
Totò cerca casa
regia: Steno, M. Monicelli; sogg.: V. Metz, M. Monicelli, Steno; scenegg.: Age, M. Monicelli, F. Scarpelli, Steno (dalla commedia Il custode di A. Mascariello)
1950
Vivere a sbafo
Regia e sogg.: G. Ferroni; scenegg.: Age, R. Sonego, G. Pellegrini, G. Callegari, G. Ferroni, F. Scarpelli
Il vedovo allegro
regia: M. Mattoli; sogg: A. De Benedetti; scenegg: Age, F. Scarpelli, A. De Benedetti, M. Mattoli
Totò cerca moglie
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg: Age, F. Scarpelli, V. Metz, A. Continenza, Totò
Figaro qua, Figaro là
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz
Le sei mogli di Barbablù
regia: C. L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scar-pelli, M. Marchesi, V. Metz, Steno, M. Monicelli, A. Continenza, L. Brenn
Tototarzan
regia: M. Mattoli; sogg.: V. Metz, Totò; scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz
Totò sceicco
regia: M. Mattoli; sogg. e scenegg: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz
47 morto che parla
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz (dalla commedia omonima di E. Petrolini)
I cadetti di Guascogna
regia: M. Mattoli; scenegg: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz
È arrivato il cavaliere
regia: Steno, M. Monicelli; sogg. e scenegg.: M. Mar-chesi, V. Metz, collaborazione alla scenegg.: Age, F. Scarpelli, Steno, M. Monicelli
1951
Totò terzo uomo
regia: M. Mattoli; sogg.: M. Pelosi; scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz, M. Pelosi
Sette ore di guai
regia: M. Marchesi, V. Metz; scenegg.: M. Marchesi, V. Metz, Age, F. Scarpelli, E. Passarelli, A. Vecchietti (dalla farsa 'Na criatura sperduta di E. Scarpetta)
Cameriera bella presenza offresi
regia: G. Pastina; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, A. De Benedetti, R. Maccari, N. Manzari, F. Fellini, T. Pinelli
Arrivano i nostri
regia: M. Mattoli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Marchesi, V. Metz
Signori, in carrozza!
regia: L. Zampa; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, R. Maccari, L. Zampa
Auguri e figli maschi
regia: G. Simonelli; sogg: Age, F. Scarpelli; scenegg.:Age, F. Scarpelli, A. Vecchietti
O.K. Nerone
regia: M. Soldati; sogg.: Steno, M. Monicelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, S. Continenza, L.E. Ciannelli, Steno, M. Monicelli
Una bruna indiavolata
regia: C.L. Bragaglia; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: V. Metz, M. Marchesi, M. Amendola, A. Vecchietti
1952
Totò a colori
regia: Steno; scenegg.: Age, F. Scarpelli, A. Conti-nenza, M. Monicelli, Steno (dagli sketch di rivista di Totò e M. Galdieri)
Totò e le donne
regia: Steno, M. Monicelli; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli, Steno
L'eroe sono io!
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
Don Lorenzo
regia: C.L. Bragaglia; sogg.: Steno, L. Viganotti; scenegg.: Age, F. Scarpelli, Steno, L. Viganotti
Io, Amleto
regia: G. Simonelli; sogg. e scenegg.: E. Anton, D. Falconi, G. Grimaldi, V. Rovi, collaborazione alla scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Amendola
Ragazze da marito
regia: E. De Filippo; sogg: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, E. De Filippo
I tre corsari
regia: M. Soldati; scenegg.: Age, F. Scarpelli, E. De Concini (da Il corsaro verde di E. Salgari)
A fil di spada
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scar-pelli, L. Benvenuti
Il segreto delle tre punte
regia: C.L. Bragaglia; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
Saluti e baci
regia: G. Simonelli; sogg.: V. Marinucci, R. Morbelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli
1953
Ivan il figlio del diavolo bianco
regia: G. Brignone; scenegg: Age, F. Scarpelli, G.Pellegrini, G. Cataldo, G. Brignone (da un racconto di A. Puskin)
Napoletani a Milano
regia: E. De Filippo; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, E. De Filippo
Capitan Fantasma
regia: P. Zeglio; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, G.De Santis, E. De Concini
Cinema d'altri tempi
regia: Steno; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, Steno, A. Camerini
L'incantevole nemica
regia: C. Gora; sogg.: V. Metz, M. Marchesi; scenegg.: Age, F. Scarpelli, E. Anton, J.B. Luc
Gli uomini, che mascalzoni!
regia: G. Pellegrini; sogg: L. Benvenuti, G. Pellegrini; scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Benvenuti, G. Pellegrini
1954
Casa Ricordi
regia: C. Gallone; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, V.N. Novarese, L. Benvenuti, L. Filippo D'Amico, C. Gallone
Le signorine dello 04
regia: G. Franciolini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, S. Amidei
Villa Borghese
regia: G. Franciolini; sogg. e scenegg.: S. Amidei, collaborazione alla scenegg. Age, F. Scarpelli, G. Bassani, A. Curcio, L. Ferri, E. Flaiano, M. Guerrini, B. Ino, R. Sonego
Tempi nostri
regia: A. Blasetti. Episodio n. 9: La macchina fotografica; sogg. e sce-negg.: Age, F. Scarpelli, S. Continenza
Sinfonia d'amore - Schubert
regia: G. Pellegrini; sogg.: G. Pellegrini, L. Ferri; scenegg: Age, F. Scarpelli, L. Benvenuti, G. Pellegrini, L. Ferri, T. Pinelli
Totò e Carolina
regia: M. Monicelli; sogg.: E. Flaiano; scenegg.: Age,F. Scarpelli, R. Sonego, M. Monicelli.
1955
Casta diva
regia: C. Gallone; sogg.: W. Reisch, C. Gallone; sce-negg.: Age, F. Scarpelli, C. Gallone, W. Reisch, L. Joannon
Racconti romani
regia: G. Franciolini; scenegg. e dialoghi: Age, F. Scarpelli, S. Amidei, F. Rosi (da Racconti romani di A. Moravia)
Bravissimo!
regia: L.F. D'Amico; sogg. e scenegg.: Age, F. Scar-pelli, collaborazione alla scenegg.: L.F. D'Amico
Il bigamo
regia: L. Emmer; sogg: S. Amidei; scenegg.: S. Amidei, Age, F. Scarpelli, F. Rosi, V. Talarico
1956
La banda degli onesti
regia: C. Mastrocinque; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
Peccato di castità
regia: G. Franciolini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, S. Amidei
Una pelliccia di visone
regia: G. Pellegrini; sogg.: F. Arnaud, A. Liberati; scenegg.: Age, F. Scarpelli, S. Amidei
Tempo di villeggiatura
regia: A. Racioppi (supervisione L. Zampa); sogg.: L. Magni, W. Antuono; scenegg.: Age, F. Scarpelli
1957
Padri e figli
regia: M. Monicelli; sogg.: Age, F. Scarpelli, M. Mo-nicelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Benvenuti, M. Monicelli, con la collaborazione di L. Emmanuele.
«Orso d'Argento» al Festival internazionale del cinema di Berlino, 1957
Il medico e lo stregone
regia: M. Monicelli; sogg., scenegg. e dialoghi: Age,F. Scarpelli, collaborazione alla scenegg: E. De Concini, L. Emmanuele, M. Monicelli
Souvenir d'Italie
regia: A. Pietrangeli; scenegg: Age, F. Scarpelli, D. Fo, A. Crispino, A. Pietrangeli (da un'idea di F. Carpi e N. Risi)
La legge è legge/La loi c'est la loi! regia: C. Jaque; sogg: J.C. Tacchella, J. Emmanuel; scenegg: Age, F. Scarpelli, J. Emmanuel, C. Jaque, ].
Manse; dialoghi: Age, F. Scarpelli
Totò, Peppino e le fanatiche regia: M. Mattoli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, Steno, R. Maccari
1958
I soliti ignoti
regia: M. Monicelli; sogg: Age, F. Scarpelli; sce-negg.: Age, F. Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico, M. Monicelli «Concha de Plata» al Festival di San Sebastián, 1958; «Vela d'Oro» per il film più divertente al Festival del cinema di Locarno, 1958; «Nastro d'Argento» per la miglior sceneggiatura,
1959
Nata di marzo
Regia e sogg.: A. Pietrangeli; scenegg.: Age, F. Scar-pelli, R. Maccari, E. Scola, A. Pietrangeli
Primo amore
regia: M. Camerini; sogg: Age, F. Scarpelli, E. Scola; scenegg.: Age, F. Scarpelli, E. Scola, L. Benvenuti, P. De Bernardi, M. Camerini
Audace colpo dei soliti ignoti
regia: N. Loy; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, N. Loy
Policarpo, ufficiale di scrittura
regia: M. Soldati; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli «Prix Comédie» e premio per la miglior commedia al Festival internazionale di Cannes, 1959
La grande guerra
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Vincenzoni, M. Monicelli; dialoghi: Age, F. Scarpelli «Leone d'Oro» ex aequo, Venezia, 1959
1960
Il mattatore
regia: D. Risi; sogg: Age, F. Scarpelli, da uno spunto di S. Pugliese; scenegg.: A. Continenza, E. Scola, R. Maccari
Risate di gioia
regia: M. Monicelli; adatt: Suso Cecchi D'Amico; scenegg.: Age, F. Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico, M. Monicelli (dai racconti Risate di gioia e Ladri in chiesa di A. Moravia)
Tutti a casa
regia: L. Comencini; sogg. e dialoghi: Age, F. Scar-pelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Fondato, L. Comencini «Premio d'Oro speciale» al Festival internazionale di Mosca, 1960
1961
I due nemici
regia: G. Hamilton; sogg.: L. Vincenzoni; adatt.: Age, F. Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico
A cavallo della tigre
regia: L. Comencini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli, L. Comencini
1962
Totò e Peppino divisi a Berlino
regia: G. Bianchi; sogg.: Age, F. Scarpelli, da un'idea di L. Angelo e L. Ferri; scenegg.: A. Continenza, D. De Palma
La marcia su Roma
regia: D. Risi; sogg. e scenegg: Age, F. Scarpelli, S.Continenza, R. Maccari, E. Scola, G. De Chiara
Il commissario
regia: L. Comencini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
Mafioso
regia: A. Lattuada; sogg: B. Caruso; scenegg.: Age, F. Scarpelli, R. Azcona, M. Ferreri «Concha de Oro» al Festival di San Sebastián, 1963
1963
I compagni
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli «Premio Fipresci» alla Rassegna mondiale dei Festival cinematografici di Acapulco, 1963; Primo premio assoluto al Festival di Buenos Aires, 1964; «Academy Nomination» per il miglior soggetto e sceneggiatura, 1964
Il maestro di Vigevano
regia: E. Petri; scenegg: Age, F. Scarpelli, E. Petri (dal romanzo omonimo di L. Mastronardi)
I mostri
regia: D. Risi; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, E.Petri, E. Scola, R. Maccari, D. Risi
1964
Alta infedeltà
regia: F. Rossi, E. Petri, L. Salce, M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, R. Maccari, E. Scola
Frenesia dell'estate
regia: L. Zampa; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli, L. Benvenuti, P. De Bernardi
Sedotta e abbandonata
regia: P. Germi; sogg.: P. Germi, L. Vincenzoni; scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Vincenzoni, P. Germi. «Nastro d'Argento» per la miglior sceneggiatura,
1965
Casanova'70
regia: M. Monicelli; sogg.: T. Guerra, G. Salvioni; scenegg.: Age, F. Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico, M. Monicelli, T. Guerra, G. Salvioni «Academy Nomination» per il miglior soggetto e sceneggiatura, 1965
I complessi
Episodio: Il complesso della schiava nubiana regia: F. Rossi; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: L. Benvenuti, P. De Bernardi
Signore & signori
regia: P. Germi; sogg.: P. Germi, L. Vincenzoni; scenegg.: Age, F. Scarpelli L. Vincenzoni, P. Germi. Premio ex aequo al film, Festival di Cannes, 1966; «Nastro d'Argento» per la miglior sceneggiatura,
1967
1966 lo, io, io... e gli altri
regia: A. Blasetti; sogg.: A. Blasetti, C. Romano; sce-negg.: A. Blasetti, Age, F. Scarpelli, per l'episodio L'Anticamerone, A. Baracco, L. Benvenuti, P. De Ber-nardi, Lianella Carell, Suso Cecchi D'Amico, E. Flaiano, C. Romano, G. Rossi, L. Solaroli, V. Talarico
L'armata Brancaleone
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli
I nostri mariti
Episodio: Il marito di Olga regia: L. Zampa; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli Episodio: Il marito di Attilia regia: D. Risi; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, S. Strucchi
1967
Il buono, il brutto, il cattivo
regia: S. Leone; sogg.: S. Leone, L. Vincenzoni; scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Vincenzoni, S. Leone
Il tigre
regia: D. Risi; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, D.Risi Premio per il miglior soggetto al Festival di San Sebastián, 1967
Le streghe
Episodio: Senso civico regia: M. Bolognini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, B. Zapponi
1968
Straziami ma di baci saziami
regia: D. Risi; sogg.: Age, F. Scarpelli, D. Risi; scenegg. e dialoghi: Age, F. Scarpelli
Riusciranno i nostri eroi a trovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?
regia: E. Scola; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, E.Scola
Capriccio all'italiana
Episodio: La bambinaia, regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, B. Zapponi
Episodio: Perché regia: M. Bolognini; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, B. Zappon
1969
Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca
regia: E. Scola; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg. e dialoghi: Age, F. Scarpelli, E. Scola
Rosolino Paternò, soldato regia: N. Loy; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, N. Loy
Brancaleone alle crociate
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scar-
pelli, M. Monicelli Primo premio Festival internazionale del cinema umoristico di Chamrousse,
1977
La moglie del prete
regia: D. Risi; sogg.: R. Maccari, B. Zapponi; scenegg.: Age, F. Scarpelli (non firmata), R. Maccari, B. Zapponi, D.
Noi donne siamo fatte così
Episodio: Il mondo cammina regia: D. Risi; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
In nome del popolo italiano
regia: D. Risi; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpeli
Senza famiglia nullatenenti cercano affetto
regia: V. Gassman; sogg. e scenegg.: Age, F. ScarpelIi, V. Gassman
Teresa la ladra
regia: C. Di Palma; scenegg.: Age, F. Scarpelli, D.
Maraini (da Memorie di una ladra di Dacia Maraini)
Vogliamo i colonnelli
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli
Romanzo popolare
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli «David di Donatello» per la miglior sceneggiatura,
1975
C’eravamo tanto amati
regia: E. Scola; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, E.Scola. Primo premio ex aequo al Festival internazionale di Mosca, 1975; «Nastro d'Argento» per la miglior sceneggiatura, 1975; Primo premio Festival internazionale del cinema umoristico di Chamrousse, 1976
1975
La donna della domenica
regia: L. Comencini; adattamento e scenegg.: Age, F. Scarpelli, (dal romanzo omonimo di Fruttero e Lucentini)
1976
L'Agnese va a morire
regia: G. Montaldo; scenegg: N. Badalucco, G. Montaldo, collaborazione alla scenegg.: Age, F. Scarpelli (dal romanzo omonimo di R. Viganò)
Basta che non si sappia in giro
Episodio: Macchina d'amore regia: N. Loy; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli
Episodio: Il superiore,regia: L. Magni; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, L. Magni
Signore e signori, buonanotte
regia: L. Comencini, L. Magni, N. Loy, M. Moni-celli, E. Scola; sogg. e scenegg: Age, F. Scarpelli, L. Comencini, P. De Bernardi, L. Benvenuti, N. Loy, R. Maccari, E. Scola, U. Pirro, L. Magni
1977
I nuovi mostri
regia: M. Monicelli, D. Risi, E. Scola; sogg. e sce-negg.: Age, F. Scarpelli, R. Maccari, B. Zapponi, E. Scola
Doppio delitto
regia: Steno; scenegg.: Age, F. Scarpelli, Steno (dal romanzo Doppia morte al governo vecchio di U. Moretti)
1979
Temporale Rosy
regia: M. Monicelli; scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli, C. Brizzolara (dall'omonimo romanzo di C. Brizzolara)
1980
La terrazza
regia: E. Scola; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, E.Scola «Nastro d'Argento» per la miglior sceneggiatura, 1980; Premio per la miglior sceneggiatura e miglior dialogo al Festival internazionale
Camera d'albergo
regia: M. Monicelli; sogg. e scenegg.: Age, F. Scarpelli, M. Monicelli
Nudo di donna
regia: N. Manfredi; sogg.: N. Manfredi, P. Levi; sce-negg: Age, F. Scarpelli, R. Maccari, N. Manfredi, collaborazione alla scenegg.: S. Buzzo
Spaghetti house
regia: G. Paradisi; sogg.: Age, F. Scarpelli; scenegg.:
Age, F. Scarpelli, collaborazione alla scenegg.: N.Manfredi, G. Paradisi